Mettere al mondo un bambino è generalmente considerato un momento di gioia per la maggior parte delle donne. Siamo abituati a vedere sui social le bellissime foto dei pancioni, i baby shower in attesa della nuova vita che verrà e bébé meravigliosi fin dalle prime ore di nascita.
Ciò che non sempre vediamo o sentiamo sono gli aspetti emotivi più difficili della gravidanza e del periodo post-partum. La realtà racconta una storia diversa, mettere al mondo un bambino non è semplice per una donna. Ancor di più se una donna ha sofferto o soffre di un disturbo alimentare come la bulimia.
Eh sì, perché alcune attività richieste alle donne in gravidanza possono addirittura scatenare una ricaduta nella bulimia nervosa. Sto parlando ad esempio di:
essere pesata ogni mese
essere sgridata se si prende più etti del previsto
essere messa a dieta restrittiva dal ginecologo
essere “bonariamente” presa in giro da parenti ed amici per la rotondità
Tutti pensano alla salute del nascituro, ma chi pensa alla salute psicologica della mamma?
Ricaduta durante la gravidanza
Ecco alcuni dei cambiamenti più comuni che le donne possono incontrare durante la gravidanza e il parto e che potrebbero scatenare una ricaduta del disturbo alimentare:
CAMBIAMENTI FISICI e dell’IMMAGINE corporea
Le donne potrebbero raggiungere un peso mai visto in vita loro e una forma corporea giudicata da loro stesse come inaccettabile. Inoltre la nausea, la stanchezza ed eventuali episodi di vomito spontaneo caratteristici dei primi mesi può rendere poco piacevole il momento di alimentarsi.
CAMBIAMENTI EMOTIVI:
Cambiamenti ormonali e stress possono innescare una serie di intense emozioni, tra cui sopraffazione, confusione, tristezza, dolore, rabbia, felicità e altro ancora.
DISTURBI dell’UMORE
I disturbi dell'umore, come l'ansia e la depressione, spesso si verificano in concomitanza con disturbi alimentari. Le donne con una storia di disturbi alimentari sono maggiormente a rischio di sviluppare la depressione e l'ansia prenatale e postpartum.
CAMBIAMENTO NELLE RELAZIONI
Avere un bambino significa iniziare una diversa stagione della vita. Molte donne possono sperimentare il cambiamento nelle relazioni con la propria famiglia di origine, con quella del marito (i famosi conflitti con la suocera!) e anche con la relazione di coppia con il partner. Spesso una donna può sentirsi isolata, specialmente nel dopo-parto, dove la maggior parte del suo tempo e della sua concentrazione sono rivolte al bambino.
Due studi internazionali sui disturbi alimentari hanno dimostrato che nelle donne con un disturbo di bulimia (in corso o passato):
a) l'insoddisfazione per il proprio corpo è peggiorata durante la gravidanza mentre le condotte di abbuffate ed eliminazione sono migliorate.
b) Dopo il parto, il 57% presentava sintomi peggiori rispetto alla pre-gravidanza, mentre il 34% non era più bulimica. La recidiva è stata predetta dalla severità e dalla persistenza del disturbo, dall'anoressia nervosa precedente, dal diabete gestazionale e dalla gravidanza "non pianificata".
Purtroppo, oltre il 90% delle donne con disturbi alimentari NON viene identificato dagli operatori sanitari durante lo screening di inizio gravidanza.
Di solito gli operatori misurano la pressione, fanno domande relative al diabete, a malattie ereditarie, al consumo di alcool, droghe o farmaci ma chi chiede a queste donne se hanno (o hanno mai avuto) un disturbo alimentare?
Qualcuno ha idea di quanto possa vergognarsi una donna di dire che ha la bulimia?
Pensate che lo dica spontaneamente senza che le venga richiesto? E’ più solito che tenda ad ometterlo, soprattutto davanti a domande generiche come “altre malattie?”
E così molte donne si ritrovano da sole a gestire i loro momenti di abbuffate con una nuova vita in grembo, senza avere un supporto né medico né psicologico. E si sentono ancora più in colpa del solito, perché ora sono responsabili di una nuova innocente vita.
Se sei una mamma o futura mamma che ha sofferto o soffre di disturbi alimentari, c'è una buona notizia per te:
NON SEI SOLA!
Un terapeuta specializzato in disturbi alimentari può aiutarti a gestire questo disturbo durante la gravidanza perché collabora in equipe con dietologi, nutrizionisti, psichiatri ma anche ginecologi, neonatologi, personal trainer, doule ecc. ecc.
La mamma o futura mamma sarà seguita in tutti i suoi aspetti, senza dover raccontare personalmente il suo disturbo a tutti gli operatori. E in questo modo si evita il rischio di fare una cosa gravissima: non informare le figure che seguono la donna del proprio disturbo alimentare.
I periodi di gravidanza e postpartum determinano molti cambiamenti, ed è facile voler tornare a qualcosa di familiare, come la bulimia, che ti dà un senso di controllo.
Se ti senti bloccata o ricaduta nella bulimia puoi scaricare gratuitamente il minicorso I 3 segreti per sbloccarti dalla bulimia
Ovviamente non si guarisce da disturbi complessi come quelli alimentari con un minicorso, ma magari potrai trovare informazioni utili a capire certe dinamiche.
Prestati la massima cura per costruire un futuro positivo per te e i tuoi figli.
Ti aspetto nel mio studio di Milano oppure online:
Zaira Salemi
Psicologa Psicoterapeuta
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