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Funzione paterna e funzione materna: oggi è ancora valida questa distinzione?

Aggiornamento: 26 mag 2023


ruoli funzioni e compiti dei genitori verso i figli

Nella nostra cultura la famiglia tradizionale si è basata per molto tempo sulla distinzione tra funzioni paterne e funzioni materne in un modo molto netto e definitivo.


Quando parlo di famiglia "tradizionale" intendo quel tipo di famiglia composta da uomo, donna e figli, in cui il padre usciva di casa per lavorare ed era l'unico responsabile del sostentamento economico della famiglia. Di conseguenza la donna si occupava dei figli e della gestione della casa.


Negli ultimi decenni la famiglia tradizionale è profondamente cambiata: le donne lavorano sempre di più fuori casa, si realizzano professionalmente e di conseguenza la divisione dei compiti e delle funzioni genitoriali non è più sostenibile.


E' necessario ripensare ad un nuovo equilibrio familiare che tenga conto dei bisogni fondamentali dei figli e che sia rispettoso del genitore in quanto individuo, non solo in quanto madre e padre.


Inoltre oggi assistiamo al moltiplicarsi di forme di famiglia diverse: famiglie monoparentali (con un solo genitore che vive nel nucleo dei figli), famiglie ricomposte e famiglie allargate (genitori separati e con figli), famiglie multiculturali e famiglie anche omogenitoriali (genitori dello stesso genere).


Motivo in più per cui oggi le funzioni e i compiti genitoriali non possono più essere semplicemente attribuite e ricondotte in modo rigido al ruolo di padre o al ruolo di madre ma credo fermamente in un senso di responsabilità genitoriale condivisa e che un genitore possa supportare l'altro in ciò che gli riesce meno bene.


Detto questo ritengo che sia fondamentale conoscere le basi della famiglia tradizionale della nostra cultura, ovvero le funzioni materna e paterna, al fine metterne in discussione l'attribuzione esclusiva per genere e nello stesso preservarne la validità per una sana crescita dei propri figli.



La funzione materna: il ruolo della madre nella famiglia tradizionale


Quali sono le funzioni più importanti della madre nella famiglia tradizionale?


La prima funzione della madre è l'accoglienza e l'accettazione: accogliere ed accettare il figlio così com'è, non per come si comporta e fargli sentire che è stato desiderato e che ogni giorno è voluto, amato.


La seconda funzione è l'accudimento e la sintonizzazione emotiva: siamo sul piano del soddisfacimento dei bisogni, ovvero dalla notte dei tempi la madre è colei che soddisfa i bisogni del bambino, sia quelli concreti come essere nutrito, coccolato, pulito, protetto e sia quelli psichici come ad esempio farlo sentire ascoltato e compreso e in sintonia con l'altro.


La terza funzione materna è quella di contenimento e regolazione emotiva: la mamma è la prima che sa calmare, contenere e regolare le emozioni del figlio. Quando il bambino è piccolo lo fa con il contatto corporeo, la voce calda e tranquilla, con il soddisfacimento dei suoi bisogni. Man mano che cresce lo farà con l'esempio, ovvero involontariamente offrirà al figlio un esempio concreto di come si gestisce un certo tipo di emozioni (rabbia, tristezza, frustrazione, ecc.) sulla base delle sue reazioni emotive e comportamentali.


La quarta funzione materna, ma non meno importante, riguarda il rappresentare una base sicura, ovvero un riferimento pronto ad accogliere, consolare ed amare a cui il bambino può sempre tornare quando si allontana per esplorare il mondo. Una relazione di attaccamento di tipo sicuro è fondamentale per crescere figli sicuri, con una buona autostima e una strutturazione di personalità adeguata.


Quando le funzioni materne non vengono adeguatamente esercitate i figli possono avere strutturare problemi di personalità, bassa autostima e disregolazione emotiva.



La funzione paterna: il ruolo del padre nella famiglia tradizionale



Quali sono le funzioni più importanti del padre per la sana crescita dei figli nella famiglia tradizionale?


La prima funzione paterna è la funzione normativa: fornire regole e limiti adeguati in base all'età e maturità del proprio figlio in modo da offrirgli la possibilità di sperimentare il suo spazio d'azione all'interno di un contesto protetto, quello familiare, per poi progressivamente concedere limiti sempre più ampi, fino a raggiungere l'età adulta.


La seconda funzione paterna è la funzione emancipativa: storicamente il padre incoraggia e aiuta il figlio ad andare ad esplorare il mondo, ad aumentare le proprie capacità di autonomia e a rendersi indipendente, per bilanciare l'istinto materno che invece tende a proteggere e a tenere con sé i figli.


Se le funzioni paterne non vengono esercitate adeguatamente il figlio può avere problemi con l'autorità, la vita in comunità e soprattutto con la maturazione dell'autodisciplina, indispensabile per porsi obiettivi e portare a termine impegni e progetti.

Anche la capacità di fare delle scelte e di prendere decisioni che il figlio svilupperà dipende dal corretto esercizio di queste funzioni.


"I bisogni fondamentali di un figlio non hanno genere"


Oggi non è più così importante che queste funzioni vengano esercitate dal padre. Possono essere praticate dal padre, dalla madre o da entrambi congiuntamente, l'importante è che ai figli non manchi l'esercizio di tutte queste funzioni che sono finalizzate al suo sano sviluppo psicologico ed emotivo.

Spesso i genitori non le esercitano tutte o in modo adeguato semplicemente perchè non ne sono consapevoli: da qui l'importanza di una genitorialità consapevole.



"Stasera lo dico a tuo padre"


"Stasera lo dico a tuo padre" - disse la madre.

Questa è una frase patriarcale tipica della famiglia tradizionale che non ha più alcuna utilità oggi, anzi è lesiva dell'autorevolezza genitoriale della madre.


Ogni genitore è chiamato ad esercitare un po' di tutte le funzioni genitoriali nel momento in cui si presenta l'occasione.

Se un figlio non sta rispettando una regola e in casa c'è solo la madre sarà lei a dover trovare un modo per porre la questione al figlio e tenere il punto su regole e limiti (adeguati) già fissati in precedenza.


Se una madre dice al figlio "stasera lo dico a tuo padre" sta affidando solo a lui la responsabilità di esercitare la funzione normativa, sta rinunciando all'esercizio di questa funzione e allo stesso tempo si sta deresponsabilizzando.


Inoltre questo comportamento della madre le fa perdere autorevolezza, valore e rispetto davanti al figlio.


Inoltre, se c'è un problema questa mattina, rimandare l'argomento a stasera o a domani rende meno efficace l'intervento educativo e denigra uno strumento fondamentale di comunicazione tra genitori e figli, ovvero il dialogo immediato e contestualizzato, inteso come confronto produttivo.


Il sostegno alla genitorialità come efficace strumento d'intervento


Se nella tua famiglia i ruoli genitoriali sono piuttosto confusi e hai il dubbio che le funzioni genitoriali non vengano completamente assolte allora fermati: sei ancora in tempo per intervenire e cambiare la traiettoria.


Prenota una consulenza di supporto alla genitorialità e intervieni subito.


E tu cosa ne pensi dei ruoli previsti dalla famiglia tradizionale?


Rispondimi fra i commenti, sarò felice di risponderti.


Zaira Salemi

Psicologa Psicoterapeuta

A Milano e Online


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